Il mio giardino

16 Set 2021

Luogo da esplorare e da scoprire. Fonte di avventura. Ambiente rilassante per i piccoli ospiti.

 

Ho sempre curato io il mio giardino; ho scelto le piante per la siepe, gli alberi da frutto, le piante aromatiche; ho deciso dove sistemarle e come abbinarle; ho seminato, con cura e attenzione, l’erba per il prato.

Essere affacciata su campi coltivati e pensare di poter avere un prato all’inglese soffice e morbido senza l’aiuto di un giardiniere professionista è un’idea davvero folle. Era la mia idea.

E’ iniziata così la mia lotta alle erbe infestanti; ho iniziato ad estirparle con le mani, alcune venivano via facilmente, di altre, tirando e tirando, non ti rimaneva in mano altro che la parte fuori terra, magari facendo anche una capriola all’indietro per la forza con cui avevi cercato di sradicarle; allora, armata di vanga e zappetta, iniziavo a scavare; una volta cavate le radici, nella maggior parte dei casi, rimaneva un bel buco, per non dire una voragine. Una gran fatica! Le stesse erbacce poi, quasi per dispetto, si duplicavano, si triplicavano… e riprendevano sopravvento. Mi sono arresa e mi sono limitata al semplice taglio dell’erba senza fare più distinzione tra buona e cattiva.

Ho rinunciato al prato all’inglese e, anche per mancanza di tempo, ho iniziato a tagliare il prato con cadenza mensile o quasi.

Una primavera però il giardino si riempì di papaveri rossi, uno spettacolo meraviglioso…e allora riposi gli attrezzi da taglio per godermi quell’insolito spettacolo per tutto il tempo che durò.

In giardino

Da allora ho iniziato ad aspettare la primavera chiedendomi cosa avrebbe fatto nascere nel mio prato incolto: un fiume di pratoline o di tarassachi? Un mare di papaveri o di grespini? Il vento che semi  avrebbe trasportato? Di quali erbe selvatiche? Per me tutte belle presenze e non più infestanti!

Quest’anno il mio prato era pieno di tarassaco, comunemente chiamato dente di leone o soffione.

Io, con i miei piccoli ospiti, ci siamo divertiti a soffiare i suoi “pompon” e ad osservare il volo dei piccoli ombrellini.

Era arrivato però il momento di tagliare, ma la mia Irene” Mamma,” soggiunse “devi proprio tagliare oggi! Guarda che bello!”. Come darle torto! Ho messo via il tagliaerba e mi son detta:” Quando troverò il tempo di tagliare l’erba, troverò una giungla e sarà più faticoso! Ma gli spettacoli di Madre Natura vanno goduti e custoditi fino all’ultimo fotogramma!

Il film: “Il mio giardino incolto e le sue erbe selvatiche”.

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